Napoli, 2 gennaio 2013 – Della sua ultima volta – sia chiaro, in veste da Presidente – resteranno due tazzine esposte nella vetrina-bacheca del Gran Caffè Gambrinus. Qui hanno bevuto il loro caffè Giorgio Napolitano e signora Clio quando ancora erano Capo dello Stato e first lady. Eccolo (nella foto), Napolitano, a passeggio per la città nel rispetto della tradizione. Ultima volta a Napoli come massima autorità dello Stato. Ultima anche a Villa Rosebery, aurea dimora dei Presidenti. Accanto al prefetto di Napoli, Francesco Antonio Musolino, il capo dello Stato non ha rinunciato questa mattina a recarsi nei primi giorni dell’anno allo storico caffè Gambrinus, in piazza del Plebiscito. Con Antonio e Arturo Sergio, proprietari del Caffè, il Capo dello Stato si è intrattenuto per un bel po’ di minuti, chiedendo che gli facessero luce su un po’ di fatti recenti della sua Napoli. In particolare, al presidente pare interessasse lo stato di salute del Teatro San Carlo, a lui tanto a cuore. Ma pure sulla tradizione. Napolitano ha chiesto infatti se ancora esista la tradizione del “caffè sospeso”, ovvero quell’atto di generosità tutto napoletano di pagare un caffè in più rispetto a quello consumato, caffè che sarà poi offerto al primo bisognoso che si presenti nel bar in questione. Risposta: nello storico bar non è mai venuta meno. C’è chi, storia di qualche mese fa, ne ha pagati addirittura cento. Ed era, in quel caso, un generoso turista.
Per la cronaca, il presidente si è dapprima recato a far visita al nuovo prefetto di Napoli, Musolino, con il quale si è intrattenuto una mezz’ora. Una chiacchierata sulla questione sicurezza, a quanto pare, con qualche nota sugli ultimi fatti di camorra e l’esplosione della nuova faida. Con un Napolitano tornato a indossare, per qualche minuto i panni di ministro degli Interni che fu. Poi, il consueto blitz al Gambrinus, ai piedi della Prefettura. Laconica la sua battuta, poco più che un augurio di buon anno. Del resto “ho già detto tutto l’altra sera”, ha dichiarato riferendosi al discorso a reti unificate, ultimo del suo settenato. “Mi auguro – ha aggiunto a margine del suo caffè – che possiamo avere nel 2013 un anno in salita, di crescita”. Quindi, “un augurio speciale a Napoli ed ai napoletani”. La visita proseguirà, salvo sorprese, fino al giorno dell’Epifania. Una consuetudine, anche questa, rispettata anche nei precedenti sette anni.
(giuseppe porzio)
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